20 settembre 2008

Il rubinetto che sgocciola

Avete notato? C'è di nuovo il freddo. Le strade tornano umide, le spiagge tornano a gelarsi. Gli alberi, si sa, perderanno le foglie.Col cambio di stagione, tra l'altro, è un fenomeno diffuso la caduta della zazzera, i capelli.Eppure è da prima dell'estate che siamo confusi. Forse lo siamo nati. O meglio, mai siamo stati così risoluti -nella nostra insicurezza- quanto ad aprile scorso. Gli italiani ad aprile scorso (lo dimostrano i risultati elettorali) hanno preso una decisione. Bella, schietta, piena di ripulsa verso la politica economica, i terroristi, certi soggetti sociali (causa, abbiamo pensato, dei nostri mali!), i governi stessi. La politica medesima. Hanno preso la scheda e si sono avviati a votare. Pensando: adesso basta, vadano a cagare tutti! Ed hanno scelto, su due piedi, il più convincente, quello che sa come fare bella immagine. Il mistificatore, cioè, colui che parla e non dice. Che era proprio quanto abbisognavamo, in quel momento. Ma un pò tutti l'hanno fatto questo ragionamento, non è che solo alcuni. Industriali, commercianti, lavoratori. Immigrati regolari. No, loro no; non possono votare anche in Italia."Stiamo perdendo i lavoratori". Non ricordo se lo ripeteva, a mo' di timer del micro-onde, Bertinotti, Togliatti, o la Santanché.Palmiro Togliatti. Chissà cosa avrebbe pensato della Santanché!A quel punto, quando successe il fatto, Fini disse: ora che la sinistra non c'è più, noi abbiamo il dovere di tutelare gli operai.Come per dire, ora che la mamma è morta, la zia viene a stare a casa nostra.

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